dipinto di K.Bolyen Tosovic |
1.l’inseparabilità del corpo dalla psiche e il loro vicendevole condizionamento. 2. la scoperta del fatto che tutte le manifestazioni psichiche della vita dell’uomo dipendono da un’adeguata energia psichica e questa energia psichica dipende dal funzionamento del corpo. 3. la scoperta del simbolismo: ogni organo infatti possiede, oltre a un preciso ruolo funzionale-biologico, anche un ruolo simbolico. Franz Gabriel Alexander sostenne che il blocco della normale scarica pulsionale sfocia in conseguenze patologiche che investono il corpo e la mente e quindi questo scarico può andare a focalizzarsi sul corpo con una malattia
oppure nella mente con una nevrosi. La scoperta importante di Alexander fu quella della centralità del ruolo del sistema nervoso autonomo. Cioè, si avrà uno squilibrio del sistema nervoso simpatico o parasimpatico in relazione a ciò che ci sta accadendo. Ad esempio se stiamo provando un’emozione yang, quale potrebbe essere una prova di autorealizzazione sociale, che simbolicamente si potrebbe paragonare a un attacco di una belva feroce, si attiverà il sistema simpatico che presiede all’attività “combatti o fuggi” e potremo avere ad esempio un’ipertensione arteriosa. Il sistema parasimpatico entrerà in campo invece quando avremo degli stati emotivi yin, che si riferiscono alla passività o alla dipendenza. In questo caso un sintomo che potrebbe attivarsi è un disturbo gastrointestinale come la colite. Il contributo molto importante dato dal pensiero olistico psicosomatico è stato quello di considerare finalmente il corpo non come un qualcosa di inferiore alla mente perché sede degli istinti, bensì una cosa unica . Mente e corpo viaggiano insieme e nessuno dei due è migliore dell’altro. La concezione psicosomatica attuale sostiene che ogni atto psichico è simultanemante atto somatico e non c’è nessuno dei due che subentri per primo; essi subentrano insieme. Inoltre possiamo dire che il corpo parla su basi simboliche, quindi usa i simboli per trasmettere quello che avviene nella nostra mente per cui diventa possibile leggere la malattia in chiave simbolica. Nel momento stesso in cui ci interessiamo cercando di interpretare la malattia come linguaggio del corpo, cogliamo l’esistenza del conflitto in noi stessi e del “nodo da sciogliere”, al tempo stesso troviamo anche l’indicazione per il cambiamento e la risoluzione.
1 commento:
Mi piace questo articolo! trovo bel compendiati i riferimenti concettuali.
Da anni sperimento e predico l'unità tra mente e corpo.
Lucio
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