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10 mag 2011

Il chakra del plesso cardiaco, Anahata

Collocato anteriormente al centro del torace, tra i capezzoli, lungo il mediastino (è la zona anatomica mediana del torace che comprende le strutture del sistema respiratorio, circolatorio, immunitario e nervoso) esce posteriormente tra le scapole sul processo spinoso della 7 vertebra toracica. Il chakra cardiaco promuove la diffusione del prana attraverso la respirazione e la circolazione del sangue, presiede dei sistemi e degli organi che sono di vitale importanza per il corpo la cui debolezza o compromissione possono causare dei danni anche molto gravi, spesso irreversibili se non addirittura la morte. Questo punto del torace è chiamato anche CV-17 del Ministro del Cuore, agopunto molto importante nei trattamenti energetici, è collegato al nostro vero sé interiore che secondo la psicologia Junghiana rappresenta l’unità e la totalità della personalità nella sua parte conscia e inconscia; la verità è che noi non siamo solo le nostre identificazioni corporali, mentali ed emotive né i nostri condizionamenti, siamo molto di più, ma si tratta di una percezione che può essere solo sperimentata attraverso la meditazione ed il silenzio. La difficoltà di questa percezione nasce dal fatto che nella nostra opulenta e consumistica società dove ciò che conta è l’esteriorità, molte persone non riescono a stare sole con sé stesse e hanno sempre bisogno di fare qualcosa o di un sottofondo di rumore, come tenere il televisore o lo stereo sempre accesi ecc., questo accade perché si sono separate dalla propria dimensione più autentica che è anche quella più saggia e creativa e hanno paura di sentire un vuoto interiore.  I disagi dello spirito generano dei segnali insindacabili, se non compresi, possono colpire in modo subdolo e silente, organi come i polmoni, cuore, arterie, il sistema immunitario, il tessuto connettivo e la pelle (principale difesa che ci protegge dagli insulti esterni). Questi segnali sono la tristezza, l’angoscia, l’inadeguatezza, il risentimento, l’avversione e il rifiuto ai cambiamenti. Secondo lo
schema del sistema sottile, il chakra del cuore è l’area dell’affettività, sul piano psicologico infatti rappresenta la relazione e lo scambio, ogni essere umano ha bisogno di amarsi, di prendersi cura di sé, di stimarsi e di riflesso ha bisogno di sentirsi amato, rispettato e accettato dagli altri, cioè di dare e ricevere. Il blocco di Anahata è caratterizzato da angoscia o da senso di oppressione soffocante che, quando non sono frutto di traumi o di perdite, originano spesso in un infanzia vissuta nella totale noncuranza con genitori inavvicinabili, profondamente anaffettivi, ipercritici e svalorizzanti. Se invece è in eccesso si sarà portati a mostrarsi esageratamente forti e smodatamente critici tendendo al disprezzo degli altri. Il chakra del cuore è il ponte che collega il corpo fisico al corpo sottile, quando è in equilibrio si sviluppano qualità come l’accettazione, la comprensione empatica, l’amore incondizionato e si coltivano relazioni di supporto. La ghiandola associata è il timo: organo linfoide che ha un’involuzione dopo l’adolescenza e produce linfociti T in grado di innescare la difesa immunitaria. Disturbi fisici: malattie dell’apparato respiratorio, malattie di origine autoimmune e cardiovascolari. Allergie dell’apparato respiratorio e della pelle.
   Disturbi psicologici: depressione.

    Scheda
  • Nome: Anahata, plesso cardiaco.
  • Collocazione: al centro del petto (a livello della 4 costola )sulla colonna vertebrale apofisi spinosa 7 vertebra toracica (tra le scapole) corrispondenze : nel mignolo della mano, 
  • Corpo fisico: apparato respiratorio, apparato circolatorio, sistema immunitario, apparato tegumentario
  • Ghiandole: timo
  • Qualità: accettazione, amore, conoscenza
  • Blocco: tristezza,angoscia, mancanza di autostima, risentimento, dare a chi non merita
  • Eccesso: falsa autonomia.
  • Equilibrio: sensibilità, comprensione empatica, calma profonda, coraggio e sicurezza.
  • Senso: tatto
  • Elemento: aria
  • Colore: verde  
Inverti i fari della tua attenzione, interiormente lontani dal limitato uomo visibile, l'uomo  invisibile dentro di te è quello che sei.    “Paramahansa Yogananda 1893- 1952”

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