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9 feb 2011

Pranoterapia scientifica

Alcuni estratti, brevi e chiarificatori, tratti dalle relazioni del dott. Daniele Gullà, ricercatore e Perito Antropometrico Forense scritte in collaborazione con l’ing. Luciano Pederzoli e visionabili alla sezione articoli del sito http://www.biopsicocibernatica.org potranno aiutare molti ad allargare i propri orizzonti e sfatare dicerie più o meno fantasiose e maligne sulla pranoterapia intorno alla quale circola tanta confusione e cattiva informazione. Spesso per catturare l’interesse del pubblico si scrive e si parla a sproposito, a causa di scarsa preparazione e falsa conoscenza, soltanto pochissimi si dedicano ad uno studio serio ed approfondito anche perché ciò richiede disponibilità in termini di tempo e di denaro. L’assenza poi di una legislazione in Italia sulle T.C , a differenza di altri paesi della comunità Europea, favorisce fortemente l’intrufolarsi tra noi di mercenari: i cosiddetti “santoni” o come dir si voglia. Ad ogni qual modo lo scopo che accomuna i sopra citati ricercatori così come quello di altri studiosi come me, non è quello di convincere gli ottusi, ma capire se vi sono principi e proprietà fisiche rilevabili e misurabili e renderle alla fine utilizzabili per il bene comune.
Daniele Gullà è responsabile del settore immagini presso il Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca Biopsicocibernetica a Bologna di cui è anche coofondatore. E’ docente nel corso di Biopsicocibernetica presso il IV Dipartimento di filosofia, psicologia, sociologia e pedagogia dell’Università Aperta di Imola. Dal 2004 è nel Comitato Scientifico dell’Istituto di Ricerca della Coscienza di Roma. Ma senza dubbio lo ricorderete perché è spesso ospite di importanti trasmissioni televisive in reti nazionali ed internazionali e la sua attività di ricerca è frequentemente oggetto di pubblicazione da parte di periodici nazionali ed esteri.
TECNICHE IPERSPETTRALI APPLICATE ALL’ANALISI DELLE EMISSIONI CORPOREE E BIORISONANZE SPETTRALI CON MULTISPECTRAL THERMAL BIOSCANNER® D.Gullà
Ogni superficie esterna di un corpo, in virtù della sua temperatura e delle sue caratteristiche chimico-fisiche, emette radiazioni elettromagnetiche proprie, mentre riflette, assorbe o si lascia attraversare dalle radiazioni elettromagnetiche provenienti dall’ esterno. È perciò possibile costruire un grafico, detto firma o risposta spettrale, che rappresenta la riflessione o l’emissione elettromagnetica di quel corpo o della superficie terrestre (nelle ricerche satellitari) in funzione della radiazione incidente. Questa considerazione è alla base delle tecniche sviluppate per il riconoscimento delle superfici con metodi di tele rilevamento, per cui è possibile individuare la natura dell’oggetto investigato esaminando il suo comportamento spettrale. I satelliti geofisici, militari e non, si occupano, appunto, della registrazione e catalogazione degli elementi terrestri con fotografie  di tipo iperspettrale.

 La radiazione infrarossa (IR) è la radiazione elettromagnetica con una frequenza inferiore a quella della luce visibile, ma maggiore di quella delle onde radio. Il termine significa "sotto il rosso" (dal latino infra = sotto), perché il rosso è il colore visibile con la frequenza più bassa. La radiazione infrarossa ha una lunghezza d'onda (che è uguale alla velocità della luce divisa per la frequenza) compresa tra 700 nm e 1 mm. Viene  associata con i concetti di calore e radiazione termica, poiché ogni oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto (in pratica qualsiasi oggetto reale) emette spontaneamente radiazione in questa banda (aumentando la temperatura, il picco si sposta sempre più verso il visibile finché l'oggetto non diviene incandescente).

EMISSIONE DEL PRANA 
Da quando sono diventate disponibili, a prezzi alti ma abbordabili,  telecamere militari “surplus” capaci di lavorare nell’infrarosso lontano (compreso tra 8 e 14 μm di lunghezza d’onda) si sono ottenuti risultati molto importanti riguardanti alcune capacità umane da sempre  considerate “paranormali”. A questo proposito un esempio particolarmente significativo riguarda le “doti” pranoterapeutiche.   Il dott. Daniele Gullà le ha rilevate prima, nell’infrarosso vicino, per renderle infine misurabili nell’infrarosso lontano. Nelle due termofoto  eseguite con una termocamera a sensore bolometrico (con risposta piatta da 8 a 14 micron di lunghezza d’onda) si è in grado  di rilevare la temperatura assoluta e le differenze di temperatura di 1/100 di grado.


Ambedue le foto (di cui sopra) riprese in condizioni identiche, (prima a sinistra poi a destra) durante una seduta di pranoterapia e a distanza di pochi minuti l’una dall’altra, mettono in evidenza la variazione di colore e di temperatura. Nonostante il breve tempo trascorso tra lo scatto dei fotogrammi si può notare chiaramente la differenza di colore sia sulla mano che sul viso, il colore rosso indica una temperatura più elevata. La dimostrazione dell’esistenza e la misurabilità delle capacità pranoterapeutiche sono state pertanto conseguite nell’infrarosso, la presenza di questo fenomeno e la sua misurabilità non possono essere pertanto più negati anche se ancora non sappiamo come e perché questo avvenga.
 
*dalla relazione  IL PUNTO DI UNA RICERCA SULLA PARAPSICOLOGIA  D.Gullà e  L.Pederzoli*
Ringrazio Daniele Gullà per la concessione delle immagini e per la gentile consulenza.

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