Come tutte le tecniche naturali anche la pranoterapia considera lo stato di malattia come una disarmonia della mente-corpo-spirito che coinvolge l’interezza dell’essere umano in quanto unità inscindibile. Si basa sull’utilizzo del prana e delle tecniche per farlo circolare correttamente nel corpo umano nonché sull’analisi dei plessi nervosi o cakra, associati a organi fisici e alle ghiandole a secrezione interna del sistema endocrino corporeo. Le potenzialità di un pranoterapeuta sono quelle di ogni essere umano ma come ho spiegato nel post (Pranayama) attraverso l’esercizio o per dote naturale, esso possiede una sensibilità percettiva (da non confondere con la medianità) più eccentuata tanto da poter dirigere la forza, l’energia, la concentrazione; e una capacità innata di entrare facilmente in empatia. In passato la pranoterapia veniva praticata senza nessun riferimento né all’anatomia, né alla fisiologia tanto meno alla patologia. Oggi queste conoscenze specifiche sono insegnate nelle migliori scuole per operatori e sono ritenute fondamentali perché permettono di ricercare la zona da trattare, la causa, l’origine del dolore o del disturbo.
L’energia emessa dal pranoterapeuta potrà essere percepita sotto forma di sensazione di calore, freddo, formicolio, pressione, leggera percezione di elettricità, ma anche sensazione di svuotamento mentale, di rilassamento e benessere diffuso. Le mani sono quindi un mezzo attraverso il quale possiamo ristabilire l’equilibrio omeostatico, ma possiamo anche ottenere delle informazioni, mediante l'analisi dei chakra e darne una interpretazione a livello psicosomatico. Il prana agisce a livello cellulare, rilassando le fibre muscolari, accelera il movimento delle cellule, riequilibrando il metabolismo e stimolando l’azione delle terapie farmacologiche per cui associata alle cure mediche abbrevia i tempi di guarigione.
Se usata in abbinamento alla moxa ha funzioni antalgiche, cioè può alleviare notevolmente dolori acuti e cronici di origine reumatica e traumatica. L’azione terapeutica si esercita per mezzo del “calore” (fotoni infrarossi) cioè per emissione di onde elettromagnetiche a bassa frequenza.
La maggior parte delle malattie influisce sul sistema nervoso, si tratta di un fattore accertato tanto che nel 70% di tutte le patologie si riscontra un’origine psicosomatica. In questi casi la pranoterapia può essere un grande supporto perché innegabilmente un pranoterapeuta è un sistema di supporto umano che fornisce di energia il malato fino a quando egli non è in grado di mobilitare le proprie risorse rigenerative.
Con questo non si deve pensare alla pranoterapia come ad una panacea infallibile per tutti i mali, spesso ci si rivolge a questa tecnica pensando di poter risolvere un problema al quale purtroppo, non vi è soluzione, si è anche riscontrato secondo gli studi che l’ostilità e un radicato rifiuto verso il disturbo o il disagio poi sfociato in malattia, danno risultati pressoché negativi.
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