Alcuni cenni su come funziona il nostro Sistema Nervoso Vegetativo o Autonomo, potrà far riflettere su quello che tutti chiamiamo comunemente stress. Spesso usiamo questo termine per nascondere una profonda sofferenza emotiva e aggiriamo così un problema, piuttosto che lavorare su noi stessi per risolverlo.Il Sistema Nervoso Vegetativo regola tutte quelle funzioni fisiologiche che non dipendono dalla nostra volontà
e la sua componente ortosimpatica ci prepara per rispondere a eventuali situazioni di stress o di lotta , ma anche stati emotivi negativi lo mantengono in allarme e suscitano tutti una risposta fisiologica. Si pensi soltanto come la sensazione della paura incrementi la profondità del respiro e stimoli il rilascio vescicale o faccia aumentare il battito cardiaco, oppure a come il disgusto inibisca l’attività gastrica, modificando l’appetito e provocando un senso di costrizione allo stomaco. A come la vergogna faccia arrossire la pelle del viso o come la timidezza provochi tremore, palpitazione e sudorazione. Quindi sopportare a lungo situazioni di disagio o situazioni stressanti manterrà attiva la componente ortosimpatica del sistema nervoso autonomo, che però non potrà rimanere in uno stato di allarme persistente senza causare dei danni fisiologici. Questo meccanismo coinvolge anche il Sistema Endocrino esso ha un ruolo rilevante nella trasmissione delle informazioni e nel controllo dei diversi organi perché coopera in ogni momento con il Sistema Nervoso, mentre quest’ultimo invia le informazioni attraverso degli impulsi elettrochimici, il Sistema Endocrino rilascia delle sostanze chimiche definite ormoni utilizzando il letto vascolare e il sangue ed è in grado perciò di modificare l’ambiente interno del corpo (omeostasi). Ne possiamo dedurre che ogni stressor della vita quotidiana comporta una risposta adattativa ed è in grado di perturbare l’omeostasi perché innesca immediatamente una risposta di regolazione: neuropsichica, immunologica, ormonale,viscerale.
e la sua componente ortosimpatica ci prepara per rispondere a eventuali situazioni di stress o di lotta , ma anche stati emotivi negativi lo mantengono in allarme e suscitano tutti una risposta fisiologica. Si pensi soltanto come la sensazione della paura incrementi la profondità del respiro e stimoli il rilascio vescicale o faccia aumentare il battito cardiaco, oppure a come il disgusto inibisca l’attività gastrica, modificando l’appetito e provocando un senso di costrizione allo stomaco. A come la vergogna faccia arrossire la pelle del viso o come la timidezza provochi tremore, palpitazione e sudorazione. Quindi sopportare a lungo situazioni di disagio o situazioni stressanti manterrà attiva la componente ortosimpatica del sistema nervoso autonomo, che però non potrà rimanere in uno stato di allarme persistente senza causare dei danni fisiologici. Questo meccanismo coinvolge anche il Sistema Endocrino esso ha un ruolo rilevante nella trasmissione delle informazioni e nel controllo dei diversi organi perché coopera in ogni momento con il Sistema Nervoso, mentre quest’ultimo invia le informazioni attraverso degli impulsi elettrochimici, il Sistema Endocrino rilascia delle sostanze chimiche definite ormoni utilizzando il letto vascolare e il sangue ed è in grado perciò di modificare l’ambiente interno del corpo (omeostasi). Ne possiamo dedurre che ogni stressor della vita quotidiana comporta una risposta adattativa ed è in grado di perturbare l’omeostasi perché innesca immediatamente una risposta di regolazione: neuropsichica, immunologica, ormonale,viscerale.
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